Storie e memorie tra il Friuli e la Russia nella serata di Romans

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ROMANS D’ISONZO – 1 marzo 2018

Serata intensa e densa di interventi a Romans d’Isonzo nella fase di incontro con le comunità del Friuli Venezia Giulia per il progetto OLTRECONFINE 1918/2018.

Sono intervenuti l’assessore Alessia Tortolo, gli storici ed esperti di storia locale Marco Sicuro, Giulia Sattolo e Ferruccio Tassin, Ivaldi Calligaris dell’associazione I Scussons, oltre alla giovane musicista Angela Comuzzi.

 

Ecco una galleria del materiale iconografico presentato da Ivaldi Calligaris che ha raccontato nella seconda parte della serata-forum la storia di Ugo Amerigo Toso.

Nella galleria la piazza e la chiesa di Versa (frazione di Romans) prima di Caporetto, il ponte sullo Judrio (l’edificio bianco sulla dx è un ospedale militare, si vede la croce sulla copertura), le opere fortificate lungo il Torre realizzate dal Regio Esercito. E ancora due ufficiali di sanità uno italiano e l’altro inglese – a Romans giunse un’unità di artiglieria inglese e fino a Caporetto operava un ospedale militare inglese – e Romans dopo Caporetto, con il ritorno dell’esercito austro-ungarico.

Alcune immagini di Ugo Amerigo Toso di Romans, arruolato nell’esercito austro-ungarico e partito nel 1914 per la Galizia, ma fatto prigioniero dai Russi dopo pochi mesi. Le foto lo raffigurano in con due commilitoni in prigionia, oltre a presentare la copertina di uno dei tre quaderni ritrovati di Toso, cartoline di Omsk e Bisk (uno dei luoghi da cui è passato Toso), la cartina della linea Transiberiana e un gruppo di rivoluzionari bolscevichi – Toso ad un certo punto, dopo l’Ottobre 1917, abbracciò la causa comunista. Causa che sostenne con le armi.

Calligaris ha raccontato l’episodio di un gruppo di prigionieri austro-ungarici schierati e di un bolcevico armato fino ai denti che, sceso da cavallo, si avvicinò a un prigioniero rivolgendoglisi in friulano: “Pandolo, ma no si cognosino?”, che tradotto più o meno è: “babbeo o mona…ma noi ci conosciamo?”… Toto, rivoluzionario comunista, aveva dunque trovato un paesano.

Al suo rientro a Romans negli anni ’20 con il regime fascista già affermato, Toso veniva spesso trattenuto in carcere per via delle sue idee. Tra le foto, una manifestazione fascista a Romans negli anni Venti, una delle situazioni nelle quali Toso veniva rinchiuso in prigione affinché non “disturbasse” la manifestazione

Infine il frontespizio e una pagina del libro da cui Tassin ha letto una poesia del 1919 di Ugo Pellis (linguista / fotografo / antropologo, scrisse anche in lingua friulana).

Da segnalare l’intervento di Ferruccio Tassin che ha portato un contributo storico sulle evoluzioni nell’immediato dopoguerra e nel medio periodo, raccontando storie delle comunità sul confine

 

La serata ha ospitato anche l’esecuzione di alcuni brani dedicati alla memoria della Grande Guerra da parte della giovane chitarrista Angela Comuzzi