Oltre 1.500 presenze nel 2018 per il progetto sulla memoria della Grande Guerra. Dall’Ara Pacis di Medea un messaggio di speranza

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«Qui finisce la nostra “storia di un confine”. Ma questo momento è solo un fatto transitorio, un passaggio, attraverso una soglia che porterà a nuovi confini. Abbiamo raccontato una parte importante della nostra storia, come abbiamo saputo, l’abbiamo raccontata come abbiamo potuto, nel tempo fugace di una rappresentazione. Ora, per favore, non lasciateci qui, il mare è calmo, ma ci attendono nuove sfide e nuove tempeste. Non lasciateci annegare nel buio e nell’oblio. Portateci con voi, nel vostro cuore e nella vostra immaginazione. E il ricordo di noi e di quello che vi abbiamo raccontato, donne e uomini che hanno vissuto, sia memoria, che vive nel presente, e così diviene, presenza». Si è conclusa con queste battute davvero toccanti la straordinaria serata finale – lo scorso 29 agosto all’Ara Pacis Mundi di Medea – del progetto OLTRECONFINE sulla Grande Guerra. Oltre 150 spettatori hanno accompagnato gli attori nell’ultima passeggiata teatrale dell’edizione 2018, una processione laica intitolata “In cammino: la pace dei morti, il silenzio dei vivi” che ha portato un vero e toccante coinvolgimento delle comunità a partire dalle strade e dalle piazze.

Per quasi due mesi l’evento teatrale di OLTRECONFINE – un progetto diretto da Francesco Accomando con il coordinamento di Giampaolo Fioretti, Giovanni Russo e l’organizzazione di Cikale Operose – ha coinvolto più di mille persone all’interno delle comunità dei paesi toccati dalla “passeggiata” è stata invitata a partecipare, per vivere l’emozione di una memoria lontana cent’anni eppure ancora viva nelle famiglie che hanno sofferto il dramma su un confine che è divenuto un fronte cruciale per le sorti della Prima Guerra Mondiale. Ad accompagnare la passeggiata tra strade di campagna, vicoli, viali alberati, cimiteri fino all’ultima salita sul colle di Medea, i racconti e le letture dalla Grande Guerra saranno interpretati da Silvio Basile, Anna Bolognese, Bruno Chiaranti, Franco D’Ambrosio, Silvia D’Ambrosio, Rossana Di Tommaso, Rinaldo Fantino, Gabriella Ferigutti, Sandra Mansutti, Alessio Michelin, Romeo Mischis, Andrea Nicola, Massimiliana Olivo, Renato Sclauzero, Bruno Tomasin, Francesco Ursella e Fabio Vidoz.

 

Con l’ultimo evento a Medea si è concluso il percorso teatrale del progetto OLTRECONFINE sulla Grande Guerra, nato dall’esigenza di creare, in un’area che era attraversata da un confine, un immaginario storico comune e condiviso rispetto ad alcuni avvenimenti significativi nella pluralità dei punti di vista e nel superamento di alcune distorsioni, mistificazioni e manomissioni intercorse negli anni successivi.

OLTRECONFINE è un progetto partecipato che ha riunito i cittadini e le associazioni di 17 comuni del FVG: Palmanova (capofila), Aiello del Friuli, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Castions di Strada, Chiopris Viscone, Gonars, Medea, Romans D’Isonzo, Ruda, San Vito al Torre, Santa Maria La Longa, Torviscosa, Trivignano Udinese, Villesse, Visco. Tutti territori che, nel 1915, si trovarono “presi in mezzo” dalla guerra, essendo a ridosso o sul confine tra l’Impero Austro-Ungarico e il Regno d’Italia.

«Un percorso lungo tre anni che ha saputo coinvolgere molte persone legate da un passato comune, vissuto nei territori di confine coinvolti nel primo grande conflitto mondiale – sottolinea la vicesindaco di Palmanova Adriana Danielis – Il lavoro di molti appassionati e studiosi di storia è riuscito a far emergere fatti e memorie spesso sepolte, che ora possono diventare finalmente patrimonio comune. Palmanova è orgogliosa di essere stata capofila di un progetto culturale innovativo, e sicuramente riuscito, volto a recuperare e salvaguardare una parte della storia di questi luoghi e di queste persone. Un progetto sapientemente trasferito in drammaturgia collettiva nel quale moltissimi volontari hanno dato il proprio grande contributo. Voglio rivolgere ancora il più sentito ringraziamento e plauso al lavoro realizzato in questi anni».

La chiusura del progetto vedrà anche l’edizione di una pubblicazione che andrà a raccogliere documenti e memorie.

«Qui ora finisce Oltreconfine – ha dichiarato al termine della salita a Medea Francesco Accomando – Davanti a questo tempio noi ricordiamo i caduti della Grande Guerra, militari e civili, perché anche i civili l’hanno combattuta. Ricordiamo i caduti ma ricordiamo anche quelli che non sono caduti, i sopravvissuti nonostante le mutilazioni del corpo, della mente, del cuore. Noi siamo i loro discendenti. Ma questa serata la dedichiamo anche a quelli che vivono senza memoria del passato, perché sono meno fortunati di noi che sentiamo invece la responsabilità di portare avanti la storia dei nostri cari defunti. Oltre ogni distinzione di nazionalità, genere, ceto o cultura quello della memoria è un dovere per i vivi, un diritto per i morti».