Restituzioni teatrali, serata ad Aiello del Friuli

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AIELLO – 20 settembre 2017

Occupata il primo giorno di guerra, Aiello divenne zona di retrovia e sede di comandi e servizi. Furono allestiti i depositi per le truppe a riposo e tre ospedali dei quali uno all’interno dell’ex convento di San Domenico, oggi Sala Civica.

Tra le diverse personalità passate per Aiello, il tenente Emilio Lussu che in alcune pagine del suo libro-testimonianza “Un anno
sull’altopiano” parla di Aiello.

Ecco cinque immagini dallo spettacolo “A occhi chiusi e non era solo orrore e spavento” diretto da Francesco Accomando (ph Gianni Russo)

 

Pubblichiamo anche alcuni documenti riferiti all’intervento di Bruno Chiaranti al forum di Aiello nel febbraio 2017.
Nel suo intervento al forum, Chiaranti ha approfondito la corrispondenza tra gli abitanti di Aiello separati dalla guerra, con tanto di schema di come avveniva la corrispondenza (immagine di Bruno Chiaranti).

 

Inoltre due documenti storici: alcune cartoline postali indirizzate a Burno Zandegiacomo, nonno di Bruno Chiaranti, che si trovava nel campo profughi di Wagna nell’attuale Slovenia e un’immagine del campo profughi di Wagna, un grande campo attezzato per circa 20.000 persone dove furono indirizzati i profughi dal Kusterland (il litorale austriaco occupato). In questo campo furono internati inoltre i sudditi di lingua italiana e i sospetti di irredentismo provenienti dalle stesse terre.
Bruno Zandegiacomo (secondo da sinistra nella foto), ufficiale dell’esercito austro-ungarico, dopo il ferimento sui Carpazi e un periodo all’ospedale di Vienna fu “trattenuto” a Wagna fino al 1918 perché il fratello Ferruccio aveva abbracciato la causa dell’irredentismo arruolandosi nel Regio Esercito.

(foto gentilmente concesse da Bruno Chiaranti)