Restituzioni teatrali, evento finale a Palmanova

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PALMANOVA – 29 ottobre / 3 novembre 2017

Si è chiuso con alcune repliche eccezionali alla Caserma Montesanto di Palmanova il tour dello spettacolo “A occhi chiusi e non era solo orrore e spavento”, la restituzione teatrale che ha chiuso il percorso di incontro con le comunità del Friuli Venezia Giulia nell’ambito del progetto OLTRECONFINE 15I17 curato da Cikale Operose. Dopo aver coinvolto oltre 700 spettatori nelle 16 tappe sul territorio, tra fine ottobre e inizio novembre il lavoro è stato ospite per l’ultima rappresentazione nelle sale della Caserma.

Diretto da Francesco Accomando, il lavoro “A occhi chiusi e non era solo orrore e spavento” vede in scena attori non professionisti (Silvio Basile, Anna Bolognese, Bruno Chiaranti, Pia Comoretto, Paolo Da Dalt, Silvia D’Ambrosio, Rossana Di Tommaso, Rinaldo Fantino, Gabriella Ferigutti, Romeo Mischis, Sergio Pagavino, Simona Schepis, Renato Sclauzero, Bruno Tomasin, Fabio Vidoz) che si sono uniti per dare vita ai ricordi, alle suggestioni, alle fotografie, alle testimonianze raccolte tra i cittadini durante le serate-forum dei mesi scorsi e che comprendono un periodo che va dal giugno 1915 fino ai fatti di Caporetto nell’ottobre del 1917.

(foto Beatrice e Gianni Russo)

 

“Siamo arrivati al momento conclusivo di questa seconda esperienza progettuale di Oltreconfine – rimarca Adriana Danielis vicesindaco di Palmanova, Comune capofila del progetto – Si può già trarre un bilancio positivo su questa diversa modalità del ricordare la nostra storia. Caporetto fu un evento drammatico per le nostre terre che videro l’occupazione di eserciti stranieri per un anno esatto, la prigionia in Austria e Germania, conobbero la fuga e poi l’esodo di parte della comunità e delle amministrazioni. Il Comune di Palmanova trasferì la sua sede a Firenze da dove avvenivano i contatti con i prigionieri e le loro famiglie. Sono queste tragedie umane a segnare le coscienze e a porci con occhi attenti al presente che, come vediamo, tende a ripresentare schemi di comportamento, di fatto mai superati, e a ripresentarsi non appena si oblia la memoria di testimoni diretti e indiretti. Tenere vivi i fatti attraverso il mondo dei vissuti e quindi della gente comune, credo sia il grande merito di questo progetto che agisce sulla doppia dimensione storica e di consapevolezza, prerogativa di un certo teatro e del suo impatto con il pubblico. Al termine di questa esperienza ci organizzeremo subito con tutti i Comuni per dare avvio alla terza e ultima parte di Oltreconfine”.

OLTRECONFINE è un progetto partecipato che ha riunito i cittadini e le associazioni di 17 comuni de FVG: Palmanova come capofila e poi Aiello del Friuli, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Castions di Strada, Chiopris Viscone, Gonars, Medea, Romans d’Isonzo, Ruda, San Vito al Torre, Santa Maria La Longa, Torviscosa, Trivignano Udinese, Villesse, Visco. Tutti territori che, nel 1915, si trovarono “presi in mezzo” dalla guerra, essendo a ridosso o sul confine tra l’Impero Austro-Ungarico e il Regno d’Italia.

 

PALMANOVA
Palmanova divenne già nella fase di preparazione della guerra un importante centro logistico e di rifornimento del Regio Esercito. Ruolo che mantenne fino alla rotta di Caporetto quando, per non lasciare i rifornimenti in mano all’esercito austro-ungarico, vennero incendiati i magazzini e i depositi militari. Incendi che purtroppo si propagarono anche a molti edifici civili lasciando la città distrutta, con effetti pesanti – in foto è ripreso l’angolo di contrada Savognan verso la piazza (foto gentilmente concessa da Giuseppe Muradore).
Come centro di rifornimento militare, Palmanova divenne inoltre obiettivo dei bombardamenti dell’aviazione austro-ungarica. In questa foto gli effetti di una bomba incendiaria sull’autoparco il 15 maggio 1917 (foto gentilmente concessa dal Civico Museo Storico di Palmanova).